Informazioni sul libro: 2016 / Tre mesi sono volati come un giorno. Tre mesi di duro lavoro. Apprendimento dentro e fuori dal processo. All’inizio di questa maratona non avevo nemmeno un quarto delle conoscenze che ho adesso. In “Battaglia” ho creduto in me stesso. È stato allora, sotto i riflettori, nel mirino delle videocamere, oscurato dalla Croce di Sant'Andrea con la mano della truccatrice Oksana, con il cuore praticamente fermo, congelato, che sono andato ad ogni prova come se fosse un feritoia, feritoia di sfiducia e scetticismo. Ogni volta prendeva per la gola i nemici più importanti: i suoi dubbi e la sua logica. La mia presa è diventata più forte di prova in prova e il mio desiderio di capire il motivo delle vittorie aumentava ogni giorno! Sono molto soddisfatto di me stesso: sono stati esami molto difficili, ma quello che c'era fuori dal perimetro del progetto era ancora più difficile. E il mio lavoro al di fuori delle riprese era, a volte, molto più importante e interessante. Non è stato un caso che sono finito a Tolosa, Istanbul e Nessebar, e sembra che non sia stato affatto un caso che ho vinto quella sesta “Battaglia”. Ed è stata proprio questa la battaglia, quella vera, e non è ancora finita. La mia battaglia per la Verità.