Informazioni sul libro: 2016 / “La mamma era sempre commossa: quanto assomigli a tuo padre. E anche questo dava fastidio. Innanzitutto mi irritava l'eterna tenerezza materna: troppe emozioni, troppo dolce, troppo pomposo. Tutto è troppo, però, come sempre. La mamma aveva sempre tutto in abbondanza. A Pavlik sembrava che i suoi genitori fossero completamente inadatti l'uno all'altro: quale forza li ha uniti e li ha uniti, anche se solo per un breve periodo insieme? Il padre è un eterno esempio di imitazione e di nascosto piacere infantile. Alto, scuro, magro, con bellissimi capelli neri e occhi castani. Tutto il suo aspetto suggeriva una sorta di radici nobili o un portamento militare ereditario. Ma in realtà non c'era niente del genere…»